martedì 5 marzo 2013

la memoria


è una bellissima cosa. misteriosa per me. la mia memoria procede prevalentemente per immagini. od odori. e da soli. cioè non c'è nessuna garanzia che quest'immagine, questa cartolina così dettagliata che mi si proietta dietro gli occhi sia collegabile ad altri dettagli sul come, dove e quando il mio cervello l'abbia scattata. è lì. son sicura di averla vissuta, è piena di luci, ombre, rumori, odori e sapori ma è sospesa immobile in quel momento. come una foto appunto, come una foto di te che trovi nel cassetto e dici caspita e qui dov'ero? e può essere un luogo lontano nello spazio e nel tempo o appena successo, tipo nella settimana ed è esattamente uguale. questa memoria mi permette di trovare quasi tutto in casa. pensando all'oggetto è come se lo vedessi chiaramente nel posto dove si trova, dove cioè l'ho lasciato o l'ho visto l'ultima volta. purtroppamente allo stesso modo è per me praticamente impossibile ricordare un nome, una data, un luogo geografico. adesso che sono grande posso sentirmi serenamente particolare, a scuola è stato un bel casino.
ma non farei cambio. non vorrei mai ricordarmi tutto ben in ordine, vorrebbe dire perdermi queste sorprese che mi colgono all'improvviso e mi trasportano in quel ricordo, in quel momento fermo immobile nel tempo, come un piccolo viaggio velocissimo in quest'enorme isola piena di spiagge, piazze, edifici illuminati, vicoletti allagati, volti, frasi, odori e puzze strane, chilometri e chilometri di finestrini, alberi veloci e montagnerusse di fili della luce. un enorme unico paese che li contiene tutti i posti dove sono stata, le case e i tramonti le infinite lucette sullo specchio del mare. e anche tutti quelli che non mi ricordo più ma che sono solo al buio in attesa che qualcosa accenda la luce e il ricordo appaia come una finestra richiamata sul desktop con quel bell'effetto di compiz che sembra il genio che esce dalla lampada. tutto questo visto che oggi mentre stendevo non ero a casa ma in un nanosecondo mi son ritrovata altrove, stendendo gli stessi calzini e mutande nella ressa di antenne della tele  sul cielo la sera. emenomale che fotografo tutto così questo ricordo qui lo posso pure condividere. ah che bella cosa.


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