martedì 5 marzo 2013

come faccio io (in divenire, prima parte)


in effetti non è mai carino dare le cose per scontato, quindi non vedo perchè dovrei aspettarmi
che tu faccia le cose come le faccio io. però sarebbe altrettanto inutile ripetere gli stessi errori o
rifutarsi di far tesoro dell’esperienza di un altro. ecco quindi l’elenco delle cose, come le faccio
io. poi vedrai tu se ti possano servire, o prendere spunto... magari migliorarle.

● considera sempre il materiale con cui hai a che fare e le sue caratteristiche.

tutte le sue caratteristiche. sia quelle che si vedono che quelle che no.

● considera le leggi della fisica e tutte quelle che regolano il pianeta. dalla
gravitazione universale alla legge di Murphy.

● considera che se non lo fai tu, o non lo hai fatto bene tu, nessun altro lo farà

● molto spesso ci si sbaglia. non fa niente.

per il pane con lievito madre bisogna dare alla madre almeno 8 ore (col caldo meno) per
riprendersi e raddoppiare.
per l’impasto 2 ore di riposo, altro impasto, altre 2 ore sempre a lievitare in un posto con
temperature il più possibile uniformi e superiori ai 20° senza scosse o troppi movimenti.
forno bello caldo. e tenere d’occhio la cottura.

per lo yogurth: in inverno 6 ore di termo. mezze stagioni con il pentolino si scalda il latte e si
lascia 6 ore nel piumino. in estate al sole o al caldo qb a seconda della caldazza.

per i pranzi-cene vanno tenuti in mente almeno i 2 giorni prima, i surgelati si scongelano con
il loro tempo e i legumi hanno bisogno di una notte di ammollo. ama la pentola a pressione.
in casa sempre almeno 2 cibi pronti o semi-pronti in freezer, pane e formaggio e miele. frutta e verdura.


puoi cucinare quasi tutto senza olio aiutandoti tenendo d’occhio la fiamma (che va sempre più
piccola del fondo della padella/pentola) e usando l’acqua se si attacca. se te la sei scordata e si è attaccata rimuovi quello che pui senza grattare, copri d'acqua e fai andare con aceto bianco. la puzza sarà terrificante ma vedrai che si stacca da se.

in cucina, come sempre vale tantissimo la prima regola d’oro, se sei di che materiale ti stai
occupando saprai anche come si comporta in cottura. vari cibi che mangiamo spesso possono
essere cucinati “in cascata” usando meno pentole e meno energia, alcuni addirittura insieme!
considera sempre che mentre cucini a vapore stai in effetti scaldando dell’acqua e mentre cuoci riso o pasta stai producendo vapore...

se prepari il condimento in una padella diversa puoi finirci la cottura della pasta.
in generale tutti i cibi continuano a cuocere per un pò anche dopo aver spento il gas.
quello che accade sopra la tavola si ripresenta in forme più piccole sotto.
in case al primo piano sarà molto importante combattere le briciole.

meglio pensare a quello di cui hai voglia prima di aprire il frigo.

tazze usate da poco si possono sciaquare e rimettere via, un lavandino pieno di tazze è in
realtà vuoto ma ingobro.
si sta attenti a far andare il meno possibile di roba nello scarico del lavandino, si raccoglie
sempre la retina e la si pulisce bene. si lascia respirare il tubo.
in caso di ingorghi aceto bianco e bicarbonato fanno il loro ma meglio ancora tanta acqua calda.

se dove si schizza si asciuga sembra di non dover quasi mai pulire!


i piatti possono aspettare di essere lavati al massimo 24 ore dopo l’uso, e già siamo un pò allo
schifo e sempre e comunque messi in ammollo. questo non vale per il pesce che si lava subito,
con acqua calda e bene bene che non rimanga la puzza. per lavare si può usare l’acqua della
pasta che è calda e ricca di amido che sgrassa, anche l’acqua della cottura al vapore si può usare.

quando si usa il bollitore elettrico meglio rimettere un pò di acqua sul fondo per rallentare il
calcare. per lavare il calcare dal bollitore deve stare una notte con l’aceto bianco. se il bollitore non è nel suo posto ma vicino al lavandino controllalo prima di farti la tisana che facilmente è con l’aceto per lavarsi.

se alcune cose sono solo da sciaquare e non sono grasse o zuccherose le puoi sempre mettere
sotto i piatti da lavare mentre fai scorrere l’acqua, uguale se lavi le verdure, o raccogli l’acqua in
una bacinella oppure la fai finire sui piatti e le pentole da ammollare prima del lavaggio.
in attesa che venga calda l’acqua della doccia la raccogli in una bacinella e la puoi usare per il
mocio dei pavimenti e quando è sporca viene ancora buona x uno sciacquone di cesso.

per lavare il bagno e la cucina sono ottimi aceto bianco e bicarbonato, nel bagno x disinfettare
ancora di più va bene acqua calda o poco lisoformio.


in lavartice si lava tutto a freddo con sapone di marsiglia, nel caso di macchiazze orende si
sfrega con il sapone sulla macchia e si lava o a mano o si prelava a mano e finisce in lavatrice.
per le cose lercie o sudate si alza un pò la temperatura e si aggiunge l’amuchina per disinfettare


prima di tirare l’aspirapolvere prepara bene il percorso togliendo tutte le cose in giro, passala
lentamente e non necessariamente al massimo della potenza, sui pavimenti lisci non ce n’è
bisogno, semmai puoi aumentare sui tappeti. che comunque se li tiri su e li sbatti  (fuori) è ancora
meglio e poi d’inverno col sole a passarli sulla neve vengono belli puliti e brillanti.

per il lavabo sempre aceto bianco a lavorare una notte ti toglie tuttto il calcare senza strofinare.

dividere i rifiuti subito evita di farlo dopo e aiuta a tenere monitarate le puzze e le quantità.

i piatti lavati e messi a scolare devono, una volta asciutti tornare nel loro posto nello stipone.
se una volta messi a posto si asciuga il ripiano dello scolapiatti si evita il calcare.
tutto quello che è bagnato va asciugato a meno che non sia la sua natura.

pieghe, appallottolamenti, stratificazioni, sacchetti di plastica non favoriscono l’asciugatura.

si lava di notte e si stende di giorno, d’estate non troppo al sole che scolorisce.
se si può si cerca di fare scuro con scuro e chiaro con chiaro nonchè materiali simili tra loro
(sempre la prima regola!!)
si stende ben aperto meglio ancora nella forma che avrà quando sarà indossato.



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