mercoledì 27 marzo 2013

Mangiarini




anche se non sembra sarebbe primavera ed ecco che si riparte con le bontà offerte gentilmente dal nostro sponsor Erbe dei Campi® Spa. 

Al primo posto regnano indiscussi i radicchi rossi e verdi che adesso che son così piccini non son neanche troppo amari e son buoni in tutti i modi, in insalata con uvette e mandorle o saltati in padella e conditi con un filo d'aceto balsamico oppure d'accompagnamento con le uova strapazzate di Sati che nonostante il freddo è già tornata a pieno regime.

Brassica arvensis

Al secondo posto la Senape bianca o broccoli dei poveri o come vi pare che raccolta ancora giovane è buonissima in insalata. volendo anche cotta tipo nel risotto o in una pasta con le acciughe. Raccolta invece un po' più grande (mica tanto) è appena più dura ma anche deliziosamente pizzichina.

Ciocabecchi ancora non ne ho visti ma il tempo è così malevolo che neanche mi son messa d'impegno devo ammettere.


Parlando del tempo che invece non migliora si godono ancora cibi prettamente invernali e quindi adelante con una paella di verdure con l'ultima zucca rimasta, carote, cavolo e porri.

buonissima e salvaserata se non c'è voglia di cucinare la fonduta alla mongola che consiste nel cuocere la carne (meglio di pollo) anziché nell'olio nell'acqua. 


prima di iniziare...
Praticamente si scalda l'acqua con un pizzichino di sale, una mezza carota e sedano come x fare un brodino vegetale.

direttamente in tavola con gli spiedi da fondue ci si cuoce il pollo a pezzettini o la crosta di formaggio con lo stesso principio ma la cosa bella è che alla fine anziché la panza piena d'olio e una pentola di olio frusto da smaltire ti ritrovi con un bel brodino dove puoi cuocere due tagliatelline o un po' di riso e ti pappi tutto. 

 non avanza nulla ed è una bontà! 

Ovviamente la carne risulta meno saporosa essendo lessata e non fritta ma con le giuste salsine è buona buona e non si perde nulla della ludicità della cosa.  

martedì 5 marzo 2013

come lo faccio io (in divenire, seguito)


tisane raccolte in stagione durante l’estate x l’inverno (menta, melissa, erba luigia ecc...) e in
autunno inoltrato rosa canina. a fine estate portare in casa rosmarino, alloro, timo, origano ecc
per averli d’inverno a portata di mano.
raccogliere la lavanda.
tenere i vasetti per stoccare la roba e per succhi e conserve.

l’olio d’oliva è un toccasana per la pelle tranne quando è bruciata, con le scottature  sulle dita e mani  sfregare sui capelli per prevenire la vescica, poi arnica. per le botte, ghiaccio, e ancora arnica, se ti graffi acqua ossigenata subito e poi basta che pulisce ma non facilita la cicatrizzazione. per le punture ammoniaca o amuchina però subito, poi la fissan ti toglie la spiura.
il sole facilita la cicatrizzazione, sciolgie i dolori muscolari ma invecchia la pelle.

le piante amano luce, terra e acqua in adeguate quantità.
si pianta e trapianta con le lune, si trapianta col brutto o la sera e si innaffia bene. si controlla
spesso anche tutti i giorni x malanni e bisogni delle piante.

anche le bestie, noi compresi, vanno monitorati ogni giorno, ci vuole cibo ma ancora più importante è l'acqua, tutti i giorni taaanta acqua. ed esercizio e compagnia.

ogni oggetto può avere un altro scopo ed utilizzo oltre quello per il quale è stato creato, anche infinite vite ma bisogna anche accettare che quando una cosa è andata è andata.

quando qualcosa viene aggiunto nell'armadio o nella scarpiera qualcos'altro se ne deve andare.

bisogna leggere spesso, magari potendo anche tanto ma è importante leggere. ad essere proprio bravi bisognerebbe leggere ad alta voce che fa benissimo al cervello e ricarica (secondo Tomatis e anche secondo me) ma visto che anche io lo faccio poco mi sento in prestito a proporlo...
e ascoltare la musica o meglio ancora cantare. cantare è bellissimo, se poi sei un campanaccio come me ancora meglio che finisci per ridere che è un'altra cosa da fare tanto. quindi vedi bene il vantaggio.

ottimizzare al meglio gli spostamenti. credo certi giorni di fare almeno 10 chilometri senza uscire dal giardino solo vagando come una babba qui e là per andare a prendere un utensile, un altro, tornare in garage e accorgermi che adesso mi serve quell'utensile che ho portato nell'orto eccetera...

 e anche nelle cose di tutti i giorni, col tempo sto imparando ad ottimizzare i viaggi, andare in garage per la pappa di Kal-el si somma al prendere la legna per la stufa e magari già due o tre cose della dispensa se ho già in mente il pranzo o la cena. andare a dare da mangiare a Sati o a prendere l'uovo (se aspetti fino alle 11 di solito le 2 cose possono essere contemporanee) è di strada per la compostiera e quindi prenditi dietro l'umido da svotare. nota sull'umido: nella compostiera non ci va nulla di animale nè pane che possa attirare topi, in più il pane secco si grattugia per usi alimentari o si dà al cane, tutto ciò che è animale tranne le ossa possono ugualmente essere dati a Kal-el (a parte roba di cioccolata o troppo doci/salati) e anche la frutta che gli piace. le robe di verdura le mangia Sati, tranne gli agrumi e ananas o robe isomma troppo dure per lei.
...

come faccio io (in divenire, prima parte)


in effetti non è mai carino dare le cose per scontato, quindi non vedo perchè dovrei aspettarmi
che tu faccia le cose come le faccio io. però sarebbe altrettanto inutile ripetere gli stessi errori o
rifutarsi di far tesoro dell’esperienza di un altro. ecco quindi l’elenco delle cose, come le faccio
io. poi vedrai tu se ti possano servire, o prendere spunto... magari migliorarle.

● considera sempre il materiale con cui hai a che fare e le sue caratteristiche.

tutte le sue caratteristiche. sia quelle che si vedono che quelle che no.

● considera le leggi della fisica e tutte quelle che regolano il pianeta. dalla
gravitazione universale alla legge di Murphy.

● considera che se non lo fai tu, o non lo hai fatto bene tu, nessun altro lo farà

● molto spesso ci si sbaglia. non fa niente.

per il pane con lievito madre bisogna dare alla madre almeno 8 ore (col caldo meno) per
riprendersi e raddoppiare.
per l’impasto 2 ore di riposo, altro impasto, altre 2 ore sempre a lievitare in un posto con
temperature il più possibile uniformi e superiori ai 20° senza scosse o troppi movimenti.
forno bello caldo. e tenere d’occhio la cottura.

per lo yogurth: in inverno 6 ore di termo. mezze stagioni con il pentolino si scalda il latte e si
lascia 6 ore nel piumino. in estate al sole o al caldo qb a seconda della caldazza.

per i pranzi-cene vanno tenuti in mente almeno i 2 giorni prima, i surgelati si scongelano con
il loro tempo e i legumi hanno bisogno di una notte di ammollo. ama la pentola a pressione.
in casa sempre almeno 2 cibi pronti o semi-pronti in freezer, pane e formaggio e miele. frutta e verdura.


puoi cucinare quasi tutto senza olio aiutandoti tenendo d’occhio la fiamma (che va sempre più
piccola del fondo della padella/pentola) e usando l’acqua se si attacca. se te la sei scordata e si è attaccata rimuovi quello che pui senza grattare, copri d'acqua e fai andare con aceto bianco. la puzza sarà terrificante ma vedrai che si stacca da se.

in cucina, come sempre vale tantissimo la prima regola d’oro, se sei di che materiale ti stai
occupando saprai anche come si comporta in cottura. vari cibi che mangiamo spesso possono
essere cucinati “in cascata” usando meno pentole e meno energia, alcuni addirittura insieme!
considera sempre che mentre cucini a vapore stai in effetti scaldando dell’acqua e mentre cuoci riso o pasta stai producendo vapore...

se prepari il condimento in una padella diversa puoi finirci la cottura della pasta.
in generale tutti i cibi continuano a cuocere per un pò anche dopo aver spento il gas.
quello che accade sopra la tavola si ripresenta in forme più piccole sotto.
in case al primo piano sarà molto importante combattere le briciole.

meglio pensare a quello di cui hai voglia prima di aprire il frigo.

tazze usate da poco si possono sciaquare e rimettere via, un lavandino pieno di tazze è in
realtà vuoto ma ingobro.
si sta attenti a far andare il meno possibile di roba nello scarico del lavandino, si raccoglie
sempre la retina e la si pulisce bene. si lascia respirare il tubo.
in caso di ingorghi aceto bianco e bicarbonato fanno il loro ma meglio ancora tanta acqua calda.

se dove si schizza si asciuga sembra di non dover quasi mai pulire!


i piatti possono aspettare di essere lavati al massimo 24 ore dopo l’uso, e già siamo un pò allo
schifo e sempre e comunque messi in ammollo. questo non vale per il pesce che si lava subito,
con acqua calda e bene bene che non rimanga la puzza. per lavare si può usare l’acqua della
pasta che è calda e ricca di amido che sgrassa, anche l’acqua della cottura al vapore si può usare.

quando si usa il bollitore elettrico meglio rimettere un pò di acqua sul fondo per rallentare il
calcare. per lavare il calcare dal bollitore deve stare una notte con l’aceto bianco. se il bollitore non è nel suo posto ma vicino al lavandino controllalo prima di farti la tisana che facilmente è con l’aceto per lavarsi.

se alcune cose sono solo da sciaquare e non sono grasse o zuccherose le puoi sempre mettere
sotto i piatti da lavare mentre fai scorrere l’acqua, uguale se lavi le verdure, o raccogli l’acqua in
una bacinella oppure la fai finire sui piatti e le pentole da ammollare prima del lavaggio.
in attesa che venga calda l’acqua della doccia la raccogli in una bacinella e la puoi usare per il
mocio dei pavimenti e quando è sporca viene ancora buona x uno sciacquone di cesso.

per lavare il bagno e la cucina sono ottimi aceto bianco e bicarbonato, nel bagno x disinfettare
ancora di più va bene acqua calda o poco lisoformio.


in lavartice si lava tutto a freddo con sapone di marsiglia, nel caso di macchiazze orende si
sfrega con il sapone sulla macchia e si lava o a mano o si prelava a mano e finisce in lavatrice.
per le cose lercie o sudate si alza un pò la temperatura e si aggiunge l’amuchina per disinfettare


prima di tirare l’aspirapolvere prepara bene il percorso togliendo tutte le cose in giro, passala
lentamente e non necessariamente al massimo della potenza, sui pavimenti lisci non ce n’è
bisogno, semmai puoi aumentare sui tappeti. che comunque se li tiri su e li sbatti  (fuori) è ancora
meglio e poi d’inverno col sole a passarli sulla neve vengono belli puliti e brillanti.

per il lavabo sempre aceto bianco a lavorare una notte ti toglie tuttto il calcare senza strofinare.

dividere i rifiuti subito evita di farlo dopo e aiuta a tenere monitarate le puzze e le quantità.

i piatti lavati e messi a scolare devono, una volta asciutti tornare nel loro posto nello stipone.
se una volta messi a posto si asciuga il ripiano dello scolapiatti si evita il calcare.
tutto quello che è bagnato va asciugato a meno che non sia la sua natura.

pieghe, appallottolamenti, stratificazioni, sacchetti di plastica non favoriscono l’asciugatura.

si lava di notte e si stende di giorno, d’estate non troppo al sole che scolorisce.
se si può si cerca di fare scuro con scuro e chiaro con chiaro nonchè materiali simili tra loro
(sempre la prima regola!!)
si stende ben aperto meglio ancora nella forma che avrà quando sarà indossato.



...

la memoria


è una bellissima cosa. misteriosa per me. la mia memoria procede prevalentemente per immagini. od odori. e da soli. cioè non c'è nessuna garanzia che quest'immagine, questa cartolina così dettagliata che mi si proietta dietro gli occhi sia collegabile ad altri dettagli sul come, dove e quando il mio cervello l'abbia scattata. è lì. son sicura di averla vissuta, è piena di luci, ombre, rumori, odori e sapori ma è sospesa immobile in quel momento. come una foto appunto, come una foto di te che trovi nel cassetto e dici caspita e qui dov'ero? e può essere un luogo lontano nello spazio e nel tempo o appena successo, tipo nella settimana ed è esattamente uguale. questa memoria mi permette di trovare quasi tutto in casa. pensando all'oggetto è come se lo vedessi chiaramente nel posto dove si trova, dove cioè l'ho lasciato o l'ho visto l'ultima volta. purtroppamente allo stesso modo è per me praticamente impossibile ricordare un nome, una data, un luogo geografico. adesso che sono grande posso sentirmi serenamente particolare, a scuola è stato un bel casino.
ma non farei cambio. non vorrei mai ricordarmi tutto ben in ordine, vorrebbe dire perdermi queste sorprese che mi colgono all'improvviso e mi trasportano in quel ricordo, in quel momento fermo immobile nel tempo, come un piccolo viaggio velocissimo in quest'enorme isola piena di spiagge, piazze, edifici illuminati, vicoletti allagati, volti, frasi, odori e puzze strane, chilometri e chilometri di finestrini, alberi veloci e montagnerusse di fili della luce. un enorme unico paese che li contiene tutti i posti dove sono stata, le case e i tramonti le infinite lucette sullo specchio del mare. e anche tutti quelli che non mi ricordo più ma che sono solo al buio in attesa che qualcosa accenda la luce e il ricordo appaia come una finestra richiamata sul desktop con quel bell'effetto di compiz che sembra il genio che esce dalla lampada. tutto questo visto che oggi mentre stendevo non ero a casa ma in un nanosecondo mi son ritrovata altrove, stendendo gli stessi calzini e mutande nella ressa di antenne della tele  sul cielo la sera. emenomale che fotografo tutto così questo ricordo qui lo posso pure condividere. ah che bella cosa.